PIERO “lo SKIN”

Torino, anni 80′, via Garibaldi. Due passi per riprendermi dalla lunga nottata in un club di Mirafiori, dopo l’ennesimo concerto allo Studio Due di Slep and the Red House, in supporto ai Pretty Things, leggenda del British R’n’B degli anni 60′.

Slep !”  È Piero, un giovanotto atletico, detto “lo skin nonostante il ciuffo rock-a-billy, sempre presente alle esibizioni della mia band. La sua stretta mi stritola la mano. Pare abbia appena concluso un periodo di sei mesi nel “collegio”delle Vallette, per rissa e altre “distrazioni”. È un bravo diavolo ed è sveglio; cerco di aiutarlo a trovare lavoro come apprendista fonico in vari audio-service.

Quattro del mattino d’estate. Vengo buttato giù dal letto dal campanello che suona ripetutamente: è lui che sta partendo per le Canarie su un vecchio camion sgangherato, per iniziare laggiu’ una non meglio definita “attivita’ commerciale”. Mi chiede un prestito (a “fondo perduto”). Il campanello suona di nuovo, qualche giorno dopo: missione non-compiuta, camion perso chissà dove e foglio di via spagnolo conquistato a pieno merito.

Ph. Magri Sciarretta, Slep, anni ’80

Cinque del mattino di qualche mese dopo. Stavolta e’ il telefono a suonare. Finalmente una buona notizia: “Slep, sto bene, lo giuro…sono pulito da tutto e lavoro in pianta stabile per una band chiamata Yo-Yo Mundi”.

Un anno dopo. Incontro Piero Maccarino, ex “lo Skin“, ora capo-fonico di un mega concerto nel Palazzo Esposizioni di Torino, a cui partecipo insieme a tante altre band. Ci abbracciamo come due vecchi amici tornati dalla guerra, senza sapere che sarebbe stata l’ultima volta.

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