Il “TIMING” spiegato da SLEP: lezione-intervista a cura di Luca GRECO

«Ritmo, Ritmo e ancora Ritmo…»

Slep che cos’è il “TIMING”?

«Il “Timing” è l'”attrezzo del mestiere” più importante per un chitarrista moderno, colui cioè che suona un genere derivato dal linguaggio musicale afro-americano. Il vocabolario del blues costituisce la base della complessa grammatica del jazz, del più schematico idioma del rock e di tutti gli altri stili,”parenti” più o meno stretti».

Hai appena citato blues, un genere musicale dove il ritmo svolge un ruolo fondamentale. Che cos’è il ritmo?
«Il “ritmo” è il modo di collocare scale, accordi, arpeggi, cellule armoniche e progressioni all’interno del brano musicale; è un sistema che varia a secondo della “mentalità” adottata».

Parliamo, ora, dell’importanza del ritmo per la musica moderna.

«Quindi occorre innanzitutto costruirsi un’adeguata impostazione ritmica, prima ancora di tuffarsi nel mondo melodico-armonico fatto di scale, accordi ed altro; nella musica “moderna”, invece della tradizionale triade composta da melodia, armonia e ritmo, abbiamo un’unico sovrano dal nome “Ritmo, Ritmo e ancora Ritmo”».

Istruzioni per l’uso. Slep, entriamo, quindi, nello specifico: quali sono gli step da seguire?

«Fondamentali risulteranno i punti di riferimento che utilizzeremo: a differenza del confuso “1, 2, 3, 4” (tipo “battimano-a-concerto-italiano”) o dell'”1 e 3″ (modalità “accento forte e mezzo-forte” del retaggio classico), il “2 e 4” di origine afro-americana dovrà essere il vero catalizzatore della vostra attenzione durante l’esecuzione. Allenatevi a battere il piede sul 2 ed il 4 mentre suonate».

Ci sono altri esercizi per arrivare al nostro obiettivo?

«Imparate poi ad iniziare la frase musicale dal secondo quarto della misura (es. battuta in 4/4), poi dal terzo e dal quarto, in modo da apprezzare il diverso significato melodico conferito dalla differente collocazione ritmica al vostro “discorso” musicale; infine provate con gli accenti in “levare”, cercando di suonare laddóve la base ritmica (basso, grancassa e rullante) generalmente non interviene e tentando anche di aggiungere un “colore” in più all’accordo proposto in anticipo dalla band.
Inoltre, ottima prassi è quella di registrare tutto quello che si suona, ri-ascoltare, individuare ciò che si potrebbe togliere ed eliminare il superfluo che si vorrebbe aggiungere.

La costanza e l’impegno in queste direzioni contribuiranno a costruire il “Timing”, peculiarità fondamentale del vostro “stile” musicale».

 

Intervista a cura di Fatti e Fabulae:

https://fattiefabulae.com/

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...