«Per costruire un accordo occorrono almeno tre note (triade), scelte ad intervalli di “terza” sulla scala maggiore. Pensate all’accordo come ad una torta a strati: le quattro triadi (maggiore, minore, diminuita ed aumentata) rappresentano il “pan di spagna”, cioè la base a cui sovrapponiamo gli altri “gusti”. Inoltre possiamo ottenere altri colori cambiando la disposizione delle note all’interno della triade (rivolti)».
ph. Angelo Ieva
Slep, che ruolo hanno gli accordi nella musica?
«Sono il terreno su cui camminiamo. Costituiscono lo scheletro, l’intelaiatura del brano. Chi conosce bene gli accordi è padrone del mondo».
Esiste una procedura standard per conoscerne l’impiego?
«Quando suonavo esclusivamente ad orecchio cercavo d’imparare quante più posizioni possibili, rubandole ai solchi dei vinili o agli amici più capaci, ma erano strettamente legate ai brani che eseguivo. In seguito ho capito che era fondamentale impadronirmi del “sistema”».
Qual è questo “sistema”?
«Per costruire un accordo occorrono almeno tre note (triade), scelte ad intervalli di “terza” sulla scala maggiore. Pensate all’accordo come ad una torta a strati: le quattro triadi (maggiore, minore, diminuita ed aumentata) rappresentano il “pan di spagna”, cioè la base a cui sovrapponiamo gli altri “gusti”. Inoltre possiamo ottenere altri colori cambiando la disposizione delle note all’interno della triade (rivolti)».
Che cosa fare di pratico?
«Individuare sulla tastiera le posizioni di triade procedendo per “set” di tre corde alla volta. Analizzare ogni nota di ogni posizione, in base al grado di appartenenza alla scala di provenienza, è fondamentale per la memorizzazione».
Come estendere le triadi?
«Procedo, come prima, per intervalli di terza e aggiungo il settimo grado alla triade, ottenendo così un “voicing” a quattro suoni e quattro “specie” di accordi di settima (7 dominant, major 7, minor 7, semi-diminuita)».

Slep, come possiamo applicare tutto questo?
«Il primo consiglio è quello di cominciare ad inserire le posizioni di accordo all’interno delle “cellule armoniche” maggiormente utilizzate, come ad esempio l’ “I-V”, l’ “I-vi-ii-V”, la progressione blues (I-IV-V) e il “iim7-V7-I” (seguendo il “Ciclo delle Quinte”) e il secondo è quello di studiare 24 ore al giorno, “eight days a week” (cit. Ringo Starr)».
Intervista a cura di: https://fattiefabulae.com/